Draghi vuole la finale degli Europei a Roma. Il premier: “No alla sfida in un Paese dove i contagi sono in risalita”.
ROMA – La finale degli Europei a Roma è più che una ipotesi, almeno ascoltando le parole del premier Draghi. A margine della sua conferenza stampa a Berlino, il presidente del Consiglio ha garantito l’impegno dell’Italia di portare le ultime quattro sfide all’Olimpico.
La situazione dei contagi in risalita preoccupa (e non poco) la Uefa e i contatti con l’Italia e l’Ungheria sono ormai iniziati da tempo per valutare il cambio di sede.
Il piano dell’Italia
Secondo quanto riferito da La Repubblica, l’Italia è da giorni in contatto con la Uefa per valutare la possibilità di spostare la finale a Roma. Il piano è quello di ampliare la capienza dell’Olimpico fino al 50% per consentire alle ultime quattro sfide di giocarsi con una presenza maggiore.
La Federcalcio, per il momento, ha deciso di non muoversi. Si attende un primo passo della Uefa. Ceferin si è preso del tempo per valutare meglio la situazione nel Regno Unito. Wembley resta la soluzione più probabile, ma la variante indiana e le misure di contenimento degli altri Paesi rischiano di portare Nyon a cambiare la sede. Una decisione che resta molto delicata e per questo la Uefa vuole prendersi del tempo prima di muoversi.
Italia ‘favorita’
In caso di un cambio di sede, l’Italia è la principale favorita. L’esperienza dell’Olimpico è stata sicuramente positiva e Draghi si è detto pronto a valutare la possibilità di ospitare la Final Four a Roma.
Per questo motivo il presidente del Consiglio già nei prossimi giorni potrebbe avviare un colloquio con il Cts ampliare la capienza dell’Olimpico al 50%. Un cambio di passo sicuramente decisivo per ottenere il via libera della Uefa. E l’Italia si prepara a vivere altre notti magiche.
La nota UEFA
“La Uefa, la federazione inglese e le autorità inglesi stanno lavorando a stretto contatto con successo per organizzare le semifinali e la finale di Euro a Wembley e non ci sono piani per cambiare la sede di quelle partite”, rende noto la UEFA, che quindi si smarca dalle discussioni nate dopo le dichiarazioni del premier italiano Mario Draghi.